In diverse occasioni hai detto che per te la scena è come un luogo di cerimonie per i nostri fantasmi. La presenza di manichini, oggetti antropomorfi e bambole accanto a figure umane nei tuoi spettacoli è un modo di interrogare il rapporto tra corpo vivente e corpo artificiale (il simulacro)? Il mio lavoro nasce […]
Continua a leggere...Vorrei partire dal titolo che hai scelto per il nuovo lavoro, Questo buio feroce: da un lato è una formula evocativa che può essere riempita di significati diversi, di fronte allo spettacolo, ma d’altro canto è anche, per chi lo conosce, il titolo dell’ultimo libro scritto da Harold Brodkey, che del resto tu citi esplicitamente. […]
Continua a leggere...Che si possa partire dall’immagine della Mir, la stazione spaziale sovietica che per più di dieci anni ha orbitato intorno alla terra, e farne una metafora dell’amore, è cosa che finisce per sembrare persino ovvia quando te la racconta Constanza Macras, con gli occhi che brillano mobili e la mimica molto latina. Si inizia con […]
Continua a leggere...Dal fumo che si spande sul palco, colorato di rosso e verde, si solleva prima un braccio, poi due gambe nude che si incrociano mostrando ai piedi un paio di domestiche babbucce. Distesa sulla schiena la ragazza si spoglia lentamente, nell’oscurità della scena, accompagnata dalla musica d’occasione suonata da una formazione da camera di orchestrali […]
Continua a leggere...Inizia con un tuffo nell’acqua Dido and Aeneas, prima incursione di Sasha Waltz nei territori del melodramma. Una giovane coppia si cala dalla passerella sovrastante dentro la grande vasca vetrata che prende quasi per intero il palcoscenico del teatro Comunale di Ferrara, per due sere ospite in esclusiva dello spettacolo prodotto con l’Akademie für Alte […]
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