• Flash mob per il Belarus Free Theatre, a Roma per Le Vie dei Festival

    La presentazione dello spettacolo Red Forest del Belarus Free Theatre, in programma al Teatro Vascello per Le Vie dei Festival il 21 e il 22 ottobre, offre l’occasione per sostenere la Red Forest Campaign, battiamoci per il futuro, una campagna di sensibilizzazione ambientale in opposizione a sistemi pericolosi nella produzione di energia.

    Mercoledì 22 ottobre, alle ore 18.00, lungo Via Alessandrina, strada che corre parallela ai Fori Imperiali, uno dei luoghi-simbolo della Capitale, avrà luogo un flash mob a tutela dell’ambiente: un drappo rosso di 400 metri verrà srotolato e portato dagli attori della compagnia – ai quali si uniranno gruppi di attivisti ambientali, studenti e semplici cittadini – a tracciare una simbolica linea rossa contro la ricerca e lo sfruttamento delle risorse energetiche – come il fracking – che non tengono conto dei gravi rischi per l’ambiente. 

    Che cos’è il fracking. Il fracking o fatturazione idraulica è un processo per estrarre gas naturale dal terreno (o dai fondali marini). Per rompere la roccia, viene pompata dell’acqua trattata chimicamente insieme a sabbia, liberando così il gas naturale intrappolato sotto terra.

    Il TTIP è un importante accordo commerciale di libero scambio in corso di negoziazione a porte chiuse tra l’ Unione Europea e gli Stati Uniti d’America che vorrebbe abbassare il livello di sicurezza delle normative ambientali in vigore nell’UE ed equipararle agli standard americani che sono molto più bassi. In questo modo diverrebbero praticabili forme di produzione di energia poco sicure e inquinanti, come appunto il fracking, o verrebbe “ammorbidita” la normativa che regola la costruzione di nuovi impianti. E’ importante fare sentire la propria voce per evitare che vengano approvate norme che possono rappresentare una seria minaccia per l’ambiente e, quindi, per la salute stessa dei cittadini.

    Che cos’è la Campagna Red Forest del Belarus Free Theatre. Il disastro di Chernobyl nel 1986 ha investito il 90% del territorio bielorusso, colorando di rosso tutte le foreste. La Red Forest Campaign è nata per opporsi alla costruzione di un nuovo impianto nucleare in Bielorussia – a Ostravets – al confine con la Lituania e con l’area dei paesi UE. Molti temono un’altra Chernobyl. Il progetto sta andando avanti senza alcun rispetto dei requisiti di sicurezza internazionali,violando molte norme ambientali in vigore nell’UE, ma è stato deciso ed è sostenuto dal dittatore bielorusso, Alexander Lukashenko, che bolla come “nemici dello stato” tutti coloro che si oppongono alla costruzione del nuovo impianto.

    Gli esperti internazionali concordano sul fatto che il progetto ha molte lacune e che rappresenta una reale minaccia per le popolazioni che vivono in un raggio di 300 chilometri: la capitale della Lituania, Vilnius, si trova a soli cinquanta chilometri a ovest di Ostravets.

    Ecco come il Belarus Free Theatre “spiega” la sua scelta ambientalista:
    Oggi le nostre scorte di acqua e di aria sono state prese di mira da produzioni d’energia estreme, gravemente pericolose e inquinanti. Si tratta di azioni devastanti per l’ambiente, compiute in virtù di scelte politiche ed economiche che affrontano soltanto a breve termine la crisi energetica.
    Il fracking minaccia le nostre provviste d’acqua. In molti paesi la legge potrebbe permettere alle aziende energetiche che utilizzano questo sistema di trivellare anche sotto i terreni privati
    ​​– perfino nel vostro cortile.
    L’impianto nucleare di Ostrovets minaccia il futuro dell’aria pulita in tutto il continente. Sta nascendo un’altra Chernobyl. Unitevi a noi nella lotta per un mondo più giusto, alimentato da energia pulita. Le persone preoccupate da scelte energetiche pericolose si sono unite attorno a un simbolo: un cerchio rosso disegnato intorno all’occhio significa che ci batteremo per il futuro”

    A proposito del Belarus Free Theatre

    Il progetto artistico del Belarus Free Theatre si pone come obiettivo da sempre la vera e propria resistenza teatrale alla violenza del potere nella Bielorussia di oggi. Contro-informazione, dibattito politico messo in scena, teatro-giornale: sono solo alcuni degli ingredienti che connotano l’attività della compagnia, fondata a Minsk nel 2005 dal drammaturgo e giornalista Nicolai Khalezin e da Natalia Kaliada. Il loro impegno politico ha meritato il Premio dei Diritti dell’Uomo della Repubblica Francese, unica istituzione culturale a riceverla, mentre la loro attività guadagnava nel corso degli anni il pieno appoggio di grandi personalità del teatro e della vita pubblica internazionale come Vaclav Havel, Mick Jagger, Arthur Kopit, Mark Ravenhill, Tom Stoppard, Jude Law, Kevin Spacey e il Premio Nobel Harold Pinter.

    Per informazioni sul Belarus Free Theatre: www.belarusfreetheatre.com

    Articoli correlati

    Post Tagged with ,